La festa dell’epifania spiegata ai bambini
Una vecchietta che a tanti incute timore ma che nel profondo è buona, gentile e, soprattutto, portatrice di dolciumi per i bambini bravi e di carbone per quelli meno buoni. Di chi stiamo parlando? Ovviamente della Befana, una figura del nostre folklore nazionale, ma non solo. La notte tra il 5 e il 6 gennaio, percorre i cieli in sella alla sua fedele scopa e riempie le calze dei più piccoli, che al mattino possono gioire per i doni ricevuti.
In molti paesi del mondo, l’Epifania viene celebrata come una festa nazionale, proprio come se fosse il giorno di Natale. Tra canti e stornelli che coinvolgono grandi e piccoli, la Befana viene festeggiata con grande emozione.
Come sempre quando si parla di feste natalizie, le tradizioni popolari si uniscono alle origini religiose. Vediamo insieme cosa simboleggia la Befana nella religione e come possiamo spiegare questa figura ai più piccoli.
Indice degli argomenti:
La festività dell’epifania
Iniziamo partendo da una domanda semplice ma che ci aiuta a introdurre il valore simbolico di questa festività: che cosa vuol dire epifania? Il termine Epifania deriva dal greco epipháneia, che significa “manifestazione” o “apparizione”. Nela religione, sta ad indicare la rivelazione di Gesù come il Figlio di Dio a tutti i popoli.
Nella liturgia cristiana, infatti, l’Epifania celebra la manifestazione di Dio, incarnato nel Bambino Gesù, a tutti i popoli. I doni dei Magi, simboleggiano proprio gli aspetti fondamentali della sua missione tra noi uomini: il sacrificio, la regalità e la sua divinità.
I Padri della Chiesa hanno offerto spiegazioni differenti nel corso dei secoli su queste figure. Già nel II secolo, Tertulliano attribuì ai Magi il titolo di Re, mentre Sant’Ireneo chiarì il significato simbolico dei loro regali al Bambinello: come abbiamo anticipato, la mirra, tradizionalmente utilizzata per la sepoltura, allude alla Passione di Cristo; l’oro simboleggia la regalità; l’incenso è riservato a Dio.
Nel XII secolo, però, Bernardo di Chiaravalle propose un’interpretazione alternativa e più pratica di questi doni: l’oro serviva ad alleviare la povertà di Maria, l’incenso per purificare la stalla di Betlemme e la mirra come rimedio vermifugo.
Esiste anche un’antica leggenda armena. Questa narra che i Re Magi fossero fratelli, ciascuno regnante su un diverso territorio: Melkon sui Persiani, Baldassarre sugli Indiani e Gaspare sugli Arabi.
Che significato ha?
Ma qual è il vero significato dell’Epifania? Oltre le innumerevoli storie che si sono susseguite nella tradizione popolare, la Chiesa ha sempre interpretato i Magi come un simbolo universale dell’umanità in cammino verso Dio. Erano uomini che scrutavano il cielo, ma non per predire il futuro o trarne profitto; piuttosto, erano esploratori dello spirito, alla ricerca di una luce autentica che potesse guidare il loro percorso nella vita.

Secondo una riflessione di Benedetto XVI, vedevano nella creazione una sorta di “firma” divina, un segno che l’essere umano può scoprire e interpretare, lasciandosi condurre verso la verità. Ecco qual è il significato dell’Epifania.
Cosa rappresenta la Befana?
Abbiamo visto il significato religioso della festa. Ma come ben sai, c’è un altro aspetto estremamente sentito nel nostro paese e più folkloristico: la figura della Befana.
La Befana è una simpatica vecchietta dall’aspetto un po’ buffo e inconfondibile: un grande naso spicca sotto i piccoli occhiali, mentre pochi denti e una gobba evidente completano il suo curioso profilo. Indossa abiti logori e colorati, calze a righe, una gonna rammendata con toppe multicolori e uno scialle di lana che la avvolge per proteggerla dal freddo. Il fazzoletto annodato sotto il mento le copre i capelli grigi, mentre si sposta instancabile sulla sua scopa. Nonostante qualcuno la paragoni a una strega per via del suo aspetto, la Befana è tutt’altro che spaventosa: è una figura dolce e benevola, che porta con sé un pizzico di magia e tanta generosità.
Se vogliamo raccontare e spiegare la figura della Befana ai bambini, possiamo partire proprio da qui: dal suo aspetto. Molto spesso infatti questa tenera vecchietta incute timore ai più piccoli, a causa della sua apparenza goffa e del suo modo di fare un po’ scorbutico e arrabbiato, proprio come accade spesso alle persone anziane. Se riusciamo a raccontare la sua immagine e insegniamo a prendere confidenza con il suo atteggiamento sarà più semplice per loro capire il suo carattere e conoscerla nel profondo.
Quando siamo piccoli viviamo l’attesa dell’arrivo della Befana con stupore e pizzico di timore. Da adulti questa festa perde un po’ di questa magia per lasciare spazio a preoccupazioni e responsabilità. In fondo si sa, l’Epifania tutte le feste si porta via!
La Befana deve rappresentare per tutti noi, grandi e bambini, una figura capace di portare gioia, felicità e dolcezza. Il modo migliore per chiudere in bellezza le festività natalizie, iniziare il nuovo anno e tornare alla routine di tutti i giorni.
Le origini religiose della festività
Non tutti sanno però che anche la Befana ha origine religiose. Molti sono convinti, infatti, che Epifania e Re Magi non hanno nulla a che vedere con la Befana. In realtà non è così.
L’incontro dei Re Magi con un’anziana signora
La tenera vecchietta ha un ruolo importante nella storia dei Re Magi. Nella storia riportata da Claudio Corvino ed Erberto Petoia nel libro “Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana“, si narra che, durante il loro viaggio per raggiungere Gesù, i tre Magi incontrarono la vecchia e le chiesero indicazioni sulla strada da percorrere. La invitarono così a seguirli per la ricerca di Gesù, ma lei rifiutò.
L’anziana donna però si pentì della sua scelta, decise quindi di prendere con sé un po’ di dolci e di raggiungere i Re Magi, ma purtroppo non ci riuscì. Lungo la strada iniziò a donare i dolci a tutti i bambini che incontrava nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Da allora percorre i nostri cieli nel giorno dell’Epifania, per cercare i bambini più buoni e portare loro i dolci e le caramelle che non poté offrire al Bambinello.
L’arrivo dei Re Magi il 6 gennaio
Il racconto dei Magi trova la sua descrizione più dettagliata nel Vangelo dell’infanzia armeno, dove si racconta che, guidati da una stella per nove mesi, arrivarono a Betlemme per rendere omaggio a Gesù. Dopo essersi fermati a Gerusalemme e aver consultato Erode, proseguirono il loro cammino fino a trovare il Bambino. Qui, oltre ai doni, consegnarono anche un antico documento sigillato che, secondo la tradizione, era stato scritto da Dio stesso e custodito dai discendenti di Adamo.
Le tradizioni nel mondo
La Befana è una figura tipicamente Italiana, ma nel resto del mondo il suo ruolo è sostituita da altre figure tradizionali. In Spagna ad esempio, sono i Re Magi a portare i doni ai bambini in occasione del 6 gennaio. Così come al tempo di Gesù giunsero alla mangiatoia per portargli doni, i bambini in Spagna attendono impazienti per vedere la loro calza riempita di dolci, caramelle e piccoli doni. In occasione della festa, le città si accendono e vengono organizzati cortei, sfilate, con le figure dei Re Magi che distribuiscono dolci alla folla.
Anche in Russia la Befana non c’è ma possiamo trovare invece Babuschka, la compagna di Padre Gelo, due figure che portano i doni ai bambini il giorno del 6 gennaio, in occasione del Natale ortodosso.
In Ungheria invece, i Re Magi sono i protagonisti della festa con una tradizione davvero particolare. I bambini si vestono da Re Magi, bussano alle porte delle case e chiedono alle persone di poter cantare una canzone e vengono premiati con soldi e dolci.
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