La storia e il significato della festa di San Valentino
Il giorno di San Valentino, conosciuto come il giorno degli innamorati, nasce come una festività religiosa. È stata istituita nel 496 da papa Gelasio ma è solo con il poeta inglese Chaucer che ha avuto inizio la consacrazione di San Valentino come patrono dell’amore, e da lì la tradizione di inviare messaggi romantici e scambiare doni per l’occasione.
In questo articolo vogliamo raccontarti le origini di questa festa che da religiosa ha assunto connotazioni laiche. Scopriamo insieme come nasce e quali sono le ragioni per le quali si è trasformata nella festa degli innamorati. Buona lettura!
Indice degli argomenti:
Chi è San Valentino e quando si festeggia
Valentino da Terni nacque nel 196 d.C. ed era considerato il guaritore degli epilettici e protettore degli innamorati. Secondo la letteratura relativa alla vita dei santi, il 14 febbraio 273, all’età di 97 anni, Valentino fu decapitato per mano di un soldato romano con l’accusa di aver celebrato il matrimonio tra Serapia e Sabino, una donna cristiana e un legionario romano pagano. L’unione venne celebrata in fretta, perché la giovane era gravemente malata. Secondo la leggenda, mentre Valentino benediceva la coppia, i due sarebbero morti suggellando per sempre l’amore più puro.
Ecco perché San Valentino si festeggia proprio il 14 febbraio.
La storia del Santo
La figura di San Valentino è nota per il suo messaggio d’amore e per i gesti generosi che hanno alimentato la sua fama. Tuttavia, l’associazione del santo con gli innamorati e l’amore romantico non è immediata, ma si è sviluppata successivamente. Le origini di questo legame rimangono in parte controverse, ma alcune leggende offrono spunti significativi. Una di queste narra che San Valentino donò una somma di denaro a una giovane fanciulla in difficoltà come dote per il suo matrimonio. Questo gesto altruista non solo le permise di celebrare le nozze, ma la salvò anche dal rischio della perdizione. È proprio questo atto di amore e generosità che ha contribuito a far sì che San Valentino venisse considerato il protettore degli innamorati.
L’origine letteraria del legame tra San Valentino e l’amore, però, si deve in gran parte a Geoffrey Chaucer, celebre autore dei Racconti di Canterbury. Sul finire del XIV secolo, Chaucer celebrò le nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia con il poema The Parliament of Fowls (Il Parlamento degli Uccelli). In questo componimento di 700 versi, l’autore associa San Valentino a Cupido, consacrandolo simbolicamente come il tramite ultraterreno della dimensione dell’Amore cortese. Grazie a Chaucer, il santo assunse un ruolo centrale nell’immaginario romantico medievale, che avrebbe influenzato profondamente le tradizioni legate al giorno di San Valentino.
Questa fusione tra storia, leggenda e letteratura ha reso San Valentino un’icona universale dell’amore, un simbolo capace di attraversare i secoli per ispirare gesti di affetto e romanticismo.
Le origini della festa degli innamorati
Come abbiamo visto, la festa è dedicata alla storia di San Valentino da Terni, il martire cristiano, ed è nata per sostituire un rito pagano che veniva celebrato in questa data. Come è accaduto spesso in passato, la religione ha cercato di integrare i propri valori nella cultura delle popolazioni politeiste, trasformando le loro credenze in celebrazioni cristiane. Nella maggior parte dei casi, le nuove feste istituite mantenevano alcuni legami con le vecchie tradizioni, sia perché era difficile eliminare del tutto una pratica radicata nella cultura popolare, sia perché questa continuità facilitava l’accettazione della nuova festa.
San Valentino sostituì la solennità pagana dei Lupercalia che consisteva in riti particolari dedicati al dio della fertilità Luperco, celebrata il 15 febbraio. La festa pagana era accompagnata anche da cortei e sfilate in maschera con lo scopo di innescare un processo di rinascita, di purifica della società e la sovversione delle regole. Questi riti erano fortemente in contrasto con la morale cristiana e così il papa decise di sostituirla anticipando i festeggiamenti al giorni precedente.
Furono i benedettini poi a diffondere la ricorrenza degli innamorati. Dal cuore del cristianesimo, la festa si diffuse in tutta Europa grazie alla colonizzazione. Così, monastero dopo monastero, la festa iniziò a essere conosciuta anche in Germania, in Francia e in Inghilterra. Ed è proprio qui che il poeta inglese Geoffrey Chaucer, celebre per i racconti di Canterbury, diede inizio al celebre scambio di messaggi e regali tra gli innamorati.
Da quel momento la festa di San Valentino ha subito la sua trasformazione commerciale, con oggetti, gadget a forma di cuore e regali costosi che fanno perdere di vista la semplicità e la purezza dei sentimenti.
In realtà l’evoluzione storica di questa ricorrenza rimane ancora incerta. Abbiamo alcuni riferimenti storici che ci permettono di sapere che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già a partire dai primi secoli del II millennio. Uno tra questi riguarda la fondazione a Parigi il 14 febbraio del 1400 dell’Alto Tribunale dell’Amore. Questa istituzione si ispira ai princìpi dell’amor cortese. Il tribunale aveva l’obiettivo di decidere su controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici erano selezionati sulla base della loro conoscenza delle poesie d’amore.
La prima valentina di cui è rimasta traccia risale al XV secolo e la ritroviamo nelle parole di Carlo d’Orléans, durante un periodo di detenzione nella Torre di Londra. Carlo si rivolge alla moglie, Bonne di Armagnac, con queste parole: Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée (ovvero: sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina).
Nell’Amleto di Shakespeare durante la scena della pazzia di Ofelia, la giovane ragazza in un momento di follia dice: Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina.
Qual è il significato?
San Valentino, vescovo e martire, incarna i valori profondi del sacrificio, della carità e della dedizione verso gli altri. La sua vita è un esempio unico dell’amore cristiano, un amore che non si ferma all’affetto tra due persone, ma coinvolge Dio e il prossimo. San Valentino, donando la sua vita per difendere e sostenere la fede cristiana in un’epoca di persecuzioni, è diventato quindi un simbolo di generosità. La sua festa, pertanto, ci invita a riflettere sull’amore come chiamata universale, un amore che trova il suo significato più profondo nel vivere secondo gli insegnamenti di Cristo.
San Valentino oggi
La festa di San Valentino viene celebrata quasi a livello mondiale. Nei paesi anglosassoni, e non solo, il tratto più caratteristico della festa è lo scambio di “valentine”, biglietti d’amore sagomati a forma di cuore o stilizzato con altri temi tipici che ricordano il romanticismo e l’amore, come ad esempio l’immagine di cupido con arco e frecce o la colomba.
Nel XIX secolo, la tradizione anglosassone ha alimentato la commercializzazione di biglietti d’auguri dedicati a questa ricorrenza. Secondo alcune indagini di mercato pare che la produzione e l’acquisto di biglietti per San Valentino sia addirittura superiore rispetto a quelli in occasione del Natale.
Anche gli Stati Uniti, a metà del XIX secolo, su ispirazione della tradizione del Regno Unito, ha iniziato con la produzione di biglietti su scala industriale. Solo nel XX secolo la tradizione dei bigliettini amorosi iniziò a diventare secondaria rispetto allo scambio di regali, scatole di cioccolati, gioielli e mazzi di fiori.
Idee regalo religiose per la festa di San Valentino
Al giorno d’oggi ci sono tante coppie che scelgono di non acquistare nulla ma di festeggiare con semplicità la festa degli innamorati. Tanti non la festeggiano, considerandola solo una ricorrenza commerciale e scegliendo di celebrare l’amore ogni giorno. Non esiste un atteggiamento più giusto di un altro. Il 14 febbraio è una giornata in cui possiamo fermare i ritmi frenetici e dedicare il nostro tempo esclusivamente alla persona che amiamo, senza necessariamente cadere vittime dell’aspetto consumistico.
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